mercoledì 15 aprile 2009

Vauro e Report: ''Masi ricordi che non è più a palazzo Chigi''
Parla Roberto Natale, segretario della Fnsi, molto preoccupato per le vicende Rai.
Michela Rossetti

“Un atto inaccettabile, una pessima partenza del rinnovato vertice Rai”. Questa la prima reazione, a caldo, di Roberto Natale, Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, sulla bufera Rai-Annozero. Conclusasi, nel primo pomeriggio, con la sospensione del vignettista Vauro e un duro richiamo a un “immediato riequilibrio relativo ai servizi andati in onda dall'Abruzzo”. Il presidente della Fnsi non ha dubbi: “Una decisione sbagliata sotto diversi punti di vista”.
Iniziamo dal primo.
Prima di tutto la novità assoluta di vivisezionare un’intera trasmissione. È un’ “innovazione”, nella pur ricca casistica di censure avvenute in Rai. Ci troviamo di fronte ad un vertice aziendale che esamina minuto per minuto tutto un programma, e poi divide: una parte buona, quella del dibattito in studio – su cui la Rai ha precisato di non ravvisare elementi di squilibrio informativo – e una parte cattiva, quella dai servizi in diretta dall’Aquila. Siamo di fronte a un’azienda che decide cosa va bene e cosa no.
Il servizio pubblico non lo può fare?
Deve essere ben chiaro che fare informazione in Rai non significa fare informazione governativa. Il direttore generale Masi deve capire che non è più segretario di Palazzo Chigi, ora fa un altro lavoro.
Pessimo inizio?
Gliel’ho detto e lo ripeto. È una pessima partenza. E non solo per la decisione presa nei confronti di Annozero. La vicenda del procedimento aperto per Report, anche se forse non ha suscitato altrettanta indignazione, è ugualmente grave.
Report e Annozero fanno informazione “scomoda”?
Chi ha visto la puntata della Gabanelli sa che l’informazione è stata ineccepibile. Tremonti è stato intervistato per 8 minuti. L’intervento del Comitato Etico della Rai sulla trasmissione, poi, non ha senso. Non si tratta di “deontologia”, ma dei contenuti dell’informazione. Evidentemente la puntata non è piaciuta a qualche ministro.
Lei ha lavorato a lungo alla Rai, ci sono argomenti di cui è meglio non parlare, come Social card o informazione critica sul terremoto?
In Rai non si può parlare solo di reality. Di quanto è bello Morgan o dei talenti di X-Factor. La televisione pubblica ha il diritto e il dovere di farsi le domande che si fa tutta l’opinione pubblica.All’Aquila le scosse di terremoto si susseguivano da 3 mesi. È legittimo chiedersi se alcune conseguenze del sisma potevano essere evitate, o attenuate. E il punto di vista si Santoro è lo stesso che si può leggere in questi giorni nei giornali. Non c’è nulla di strano. Significa fare informazione.
Eppure nei giornali sì, in televisione, no.
In televisione, e in Rai, è stato fatto molto di peggio di quanto imputato a Santoro. In un Tg della televisione pubblica è stato intervistato il genitore di un ragazzo morto sotto le macerie della Casa dello Studente: si dava, senza mezzi termini, la colpa della scomparsa del figlio al sindaco dell’Aquila.
In quel caso nessuno si è scandalizzato.
Esattamente. La procedura nei confronti di Annozero è stata aperta a distanza di un’ora dalle affermazioni di Berlusconi sulla puntata, e con una differenza di due ore dalle dichiarazioni di Fini.Quello che mi chiedo, a questo punto, è se la Rai abbia come obbiettivo quello di attestare la fiducia nelle istituzioni o piuttosto fare giornalismo. E non mi risulta sia ancora stato istituito il reato di lesa maestà, o quello di vilipendio alla protezione civile.
Concludendo con Vauro, esiste un limite tra libertà d’informazione e buon gusto?
La vignetta sul piano casa, su cui si legge “Aumento delle cubature. Dei cimiteri”, è fuoriposto in una televisione pubblica?
Onestamente non so se ci sia un limite al buon gusto. Quello che credo è che, se ci fosse, la Rai lo ha travalicato in ben altre occasioni. Il Tg1, martedì scorso, ha dedicato un minuto e 20 al record di ascolto ottenuto in tutti i programmi e in tutte le trasmissioni con le dirette del terremoto. In quel caso non si è superato un limite al buon gusto? Forse non si è toccato il buon gusto del governo.

giovedì 2 aprile 2009

Funzione terapeutica



Dopo qualche tempo ritorno ad occuparmi del blog, con attorno una situazione in caduta libera, sotto tutti gli ambiti (ma d'altronde era difficile prevedere qualcosa d'altro).


Un'Italia sempre più malata nella testa, ma anche nella pancia.


Una crisi mondiale che dovrebbe spingerci ad imbrigliare con tenacia il capitalismo dentro a una bella camicia di forza, stringendo forte i lacci. Dovrebbe.


Una società sempre meno umana, sempre più di destra; una società guidata da pochi, furbi, sgraziati attori e sempre più spettatori depressi.


Nuove generazioni di caproni.





Cerco la mia boccata d'aria in questo blog assieme a voi, compagni di resistenza.